L’epica di una antica città medievale italiana rivive in una notte tra sbandieratori, arcieri, dame e cavalieri. A quarant’anni dalla prima rievocazione dell’Ottava di Sant’Egidio, le sette Contrade storiche della città di Orte si battono a singolar tenzone capitanate da volti noti della cultura e dello spettacolo che hanno scelto di indossarne stemma e colori. San Gregorio, Porcini, Sant’Angelo, San Giovenale, Olivola, San Biagio e San Sebastiano, le sette contrade rappresentate da Eleonora Brigliadori, Luca Calvani, Lorenzo Ciompi, Janet De Nardis, Angela Melillo, Maria Rosaria Omaggio, Marina Tagliaferri nei due giorni che chiudono la manifestazione risalente al lontano 1396.
Sabato 10 settembre, madrine e padrini – ospiti presso il Palazzo dei Conti Manni – saranno presenti nella serata “40 anni al suono dei tamburi” coordinata dal regista e direttore artistico Sandro Pecorelli Corelli, nel corso della quale verrà consegnato il “Premio alla Carriera per il Costume Storico” a Gabriella Pescucci (premio Oscar per i costumi nel 1994 per il film “L’età dell’innocenza”) e un riconoscimento speciale a Massimo Cantini Parrini per i costumi del film “Barbarossa” con Raz Degan. Presente alla serata Barbara Frale, una delle più autorevoli storiche e ricercatrici sulle gesta dei Cavalieri Templari.
Domenica 11, vestendo i colori delle rispettive contrade, madrine e padrini parteciperanno al Corte Storico e assisteranno al Palio della città.
Dal 31 Agosto all’11 Settembre, Orte ritorna, quindi, al suo passato glorioso accogliendo i visitatori in una suggestiva atmosfera cavalleresca tipica dell’Italia del XII secolo per celebrare il suo Patrono: Sant’Egidio. Fu Papa Bonifacio IX a solennizzare l’evento dando la concessione delle stesse indulgenze della Porziuncola di Assisi; per secoli solenne fu la grande processione alla quale partecipavano tutte le magistrature cittadine e le sedici corporazioni delle arti. Grande attrazione veniva esercitata dalle corse di cavalli all’anello, per le quali gli statuti del 1359 prevedevano un luogo apposito, l’equinum, e la partecipazione di qualunque cittadino ortano. Si svolgevano, inoltre, tornei di tiro con l’arco e con la balestra, corse podistiche e regate di barche sul Tevere dette “ludi tiberini” o “le calate” perché una gran folla dalla città scendeva lungo le rive del fiume. Accompagnava la festa, durante gli otto giorni, una grande fiera di merci in città e di bestiame al di là del fiume detta Fiera dei Campanelli, bandita fino a Perugia e a Norcia.
Le Sette Contrade di Orte, dal 31 Agosto alla seconda domenica di Settembre di ogni anno, festeggiano il Santo Patrono con giochi, teatro, musica. L’ottavo giorno è dedicato al Palio degli Arcieri che si contendono, attraverso una gara di tiro con archi medievali, l’anello d’argento posto a notevole distanza.
Uomini e donne delle Contrade vanno ad assistervi in abiti trecenteschi, formando un corteo che attraversa le vie della città. L’Ottava di Sant’Egidio si apre con la “Benedizione dei Gonfaloni” la sera del 31 agosto; la prima domenica di Settembre il Corteo si muove di notte per le antiche vie e termina con il giuramento del Podestà.
L’evento voluto dal comune di Orte gode del patrocino della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo.