giusy ferreri

Bellissima…ma cos’è sta penna?” inizia così l’intervista a Giusy Ferreri, il fenomeno musicale degli ultimi due anni, incuriosita dalla mia biro a forma di rossetto, con la quale ho scritto le domande da farle. Rotto subito il ghiaccio, parto velocemente perché mi hanno lasciato sola con lei cinque minuti (dico cinque) e non ho tempo da perdere!

Tanta, tanta gavetta, poi “X Factor” nel 2008, e da lì: sedici settimane al 1° posto delle vendite digitali, triplo disco di platino per aver venduto oltre 260.000 copie in tre mesi, oltre un milione di copie vendute in soli due anni. E poi collaborazioni eccellenti con Tiziano Ferro e Sergio Cammariere. L’avresti mai immaginato e cosa ti ha spinta a non mollare?

No, non l’avrei mai immaginato…Perché non ho gettato la spugna, nonostante tanti tentativi e tanti no? Perché, in fondo, ci ho sempre creduto. Ed ho sempre preso al volo ogni occasione che mi è arrivata. Dopo i vent’anni ho iniziato a pensare alla musica seriamente, come ad un lavoro. Mi sono proposta alle case discografiche, ed ho fatto diversi colloqui, percorrendo la strada classica, perché non consideravo molto i programmi televisivi che lanciano talenti, ma poi ho dovuto ricredermi. Francamente non avrei mai pensato di raggiungere questi risultati: la collaborazione e la produzione di Tiziano, il grande consenso del pubblico…Ho sempre avuto sogni ed ambizioni (come ad esempio, oggi, poter collaborare con Linda Perry, ex leader dei “4 Non Blondes”), e sono molto contenta che, nonostante le difficoltà e le comprensibili delusioni, sia riuscita a realizzare così tanto.

Che consiglio daresti ad un giovane che sogna di intraprendere la tua carriera?

Di provare tante strade differenti, non scartarne nessuna… Di non avere pregiudizi e lavorare con grinta ed umiltà.

Il tuo look…ti senti più vintage ( come nel video di “Non ti scordar mai di me”) o glam rock?

Decisamente più glam-rock e dark.gothic…mi è sempre piaciuto giocare con il look, tutto fuorché la normalità.

Quale stilista indossi di solito?

Ti dirò…ho deciso di vestirmi come mi pare e piace, scegliendo io l’abbigliamento, anche di gente non famosa.

Hai intitolato il tuo album “Gaetana”, il tuo secondo nome e nome di tua nonna. Perché questo omaggio?

Il nome è legato ad una discussione dei miei…quando sono nata mio padre avrebbe voluto chiamarmi Giuseppa, come la nonna materna, ma mia madre non era convinta, così mi hanno chiamato Giuseppa Gaetana. Essendoci una virgola tra i due nomi, si è sempre data maggiore importanza al primo, ecco perché Giusy. Ma nel 2005, quando ho fatto il primo tentativo discografico con il “Party”, si cercava un nome d’arte ed abbiamo pensato a Gaetana, poi rimasto come titolo del mio primo album, così ho fatto felice anche la nonna.

Ultima domanda, perché altrimenti mi cacciano: la canzone alla quale sei più affezionata?

Ce ne sono diverse per diversi motivi: c’è quella di Tiziano, la cover della canzone di Linda…non riesco ad elencartele tutte!

Ringrazio Giusy per la sua disponibilità e la lascio al trucco e parrucco. Nel frattempo vado in teatro e osservo la gente che si accomoda. Ad un certo punto mi passa sotto gli occhi tutto il gruppo di Palermo, tra cui la mamma e la famosa nonna…Giusto in tempo, perché si spengono le luci ed inizia il concerto…

Intervista di Emma Travet

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