1 giugno Venezia
La Fondazione Prada annuncia l’apertura di Ca’ Corner della Regina  come sua nuova architettura espositiva. Messo a disposizione dalla Fondazione Musei Civici usufruttuaria dello storico stabile di proprietà del Comune di Venezia, per un periodo di tempo di sei anni con intesa di rinnovo, l’edificio sarà aperto con una mostra che documenta l’attività multiforme della Fondazione Prada.
La Fondazione Prada è stata creata nel 1993 da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli per diffondere l’arte contemporanea. 
Partendo dalla collezione raccolta nel corso degli anni l’apertura di “Fondazione Prada  Ca’ Corner della Regina”, a cura di Germano Celant, si caratterizza per una molteplicità aperta di presenze e di interventi che, prodotti in dialogo scientifico con musei come The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, il Mathaf Arab Museum of Modern Art e The Museum of Islamic Art di Doha, nonché per la lettura creativa di artisti contemporanei quali Thomas Demand oppure teorici come Marco Giusti e Nicholas Cullinan.
Negli ambienti di Ca’ Corner della Regina, coinvolti solo parzialmente dalla prima fase del progetto di restauro conservativo, saranno presenti le imponenti sculture di Anish Kapoor, Michael Heizer e Jeff Koons che dal piano terra al primo piano nobile formeranno, intrecciate a importanti opere di Walter De Maria,

John Baldessari, Charles Ray, Tom Friedman, Domenico Gnoli, Damien Hirst, Louise Bourgeois, Blinky  Palermo, Bruce Nauman, Pino Pascali, Donald Judd, Francesco Vezzoli e Maurizio Cattelan, l’intero percorso  architettonico.
La mostra documenta, con progetti speciali e inediti, il dialogo in costruzione con istituzioni museali internazionali, instaurando uno scambio creativo tra le loro collezioni e gli interventi degli artisti contemporanei. Per questa ragione Thomas Demand è stato invitato a dialogare con importanti materiali provenienti dai Musei Civici di Venezia, mentre si è chiesto a Jean-Paul Engelen, direttore del Public Art Programs dell’Arabic Museum of Modern Art, di Doha in Qatar, di stabilire un ponte linguistico tra un reperto storico, proveniente dal Museum of Islamic Art, e il lavoro dell’artista contemporanea Buthayna Ali, e a The State Hermitage di San Pietroburgo di presentare inedite ceramiche del XVIII secolo in parallelo con l’opera di Jeff Koons Fait d’Hiver (1988). A Nicholas Cullinan, curatore di International Modern Art per la Tate Modern, Londra, il compito di attraversare la collezione offrendo una sua lettura del periodo dell’arte italiana dal 1952 al 1964, che comprende opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Salvatore Scarpitta e Mario Schifano.
In questa occasione a Ca’ Corner della Regina, l’incontro tra la cultura occidentale