[hr gap=”null”]giacca

Giacca e pantaloni in velluto a coste: come abbinarli

Il velluto a coste, un tessuto che si caratterizza per le costolature in rilievo, storicamente veniva utilizzato per gli abiti da caccia dei domestici del re ed era chiamato corduroy, letteralmente corte del re. Non a caso ancora oggi esiste una costa detta “cacciatora”, con doppia riga alternata sottile-larga. La trama presenta scanalature tra le singole righe di tessuto di pelo (tra di esse è visibile la stoffa utilizzata come base) che danno il nome a questa tessitura increspata, detta “a coste”. Le coste del velluto possono variare di grandezza, naturalmente più ce ne saranno più saranno sottili (velluto millerighe).


Si tratta di un tessuto sportivo, casual ma più elegante del denim e più resistente della flanella. Assolutamente non adatto per occasioni formali ed eleganti. Il velluto a coste larghe sarà utilizzato per un look sportivo, mentre le coste più sottili, nelle varianti del color nero, marrone, beige o kaki, possono essere appropriate per un look casual-bussiness e quindi per l’abbigliamento da lavoro. La regola fondamentale in tema di abbinamento è quella di indossare un capo con una texture differente da quella del velluto, quindi con tessuti lisci. Molto in voga, fino agli anni 90′, i giubbini in velluto, a coste larghe, color marrone nel modello cacciatore con i tasconi.


Pantaloni in velluto a coste
Sono confortevoli e morbidi ma si consumano più facilmente soprattutto nella parte dell’interno cosce (per sfregamento) e sul ginocchio. Sono ideali per essere abbinati ad una scarpa stringata, marrone o testa di moro, ad un maglioncino in cashmere sottile, camicia di cotone o giacca in tweed. Importante è sempre esaltarne la sua texture.


Giacca in velluto a coste
Nel caso di velluto a coste sottili preferibile quella nei toni del blu o beige; a coste larghe un classico il verde ed il marrone. La giacca si abbina meglio ad un pantalone in cotone e non ad uno di lana. A posto della camicia possiamo optare per un maglione a collo alto o maglioncino girocollo.


Nel caso di un abito in velluto a coste sottili, abbiniamolo ad una camicia tinta unita o, se lo vogliamo rendere più casual, ad una rigata o quadrettata. In ogni caso è preferibile una cravatta in lana, cashmere o maglio e non di seta
Indimenticabili gli anni ’60 e ’70 dove si indossavano giacche di velluto corduroy color caramello, rosso mattone o cioccolato assieme alla camicia militare e a un paio di jeans star-usati.


Come lavare un capo in velluto
E’ un tessuto molto delicato da lavare quindi preferibilmente a mano ed in lavatrice con qualche accorgimento. In entrambi i casi mai usare l’ acqua calda altrimenti il velluto perde il suo colore. Se si opta per il lavaggio in lavatrice occorre lavarlo da solo senza altri indumenti. Occorre rovesciarli al contrario ed usare un detersivo delicato per la lana ad un massimo di 30 gradi (per la lana). Non va centrifugato e va steso all’ombra.

velluto a coste
Come stirare il velluto
La prassi vuole che il velluto non si stiri per evitare le striature lucide che rovinano la sua caratteristica textura. Nel caso in cui presenti troppe pieghe vediamo come porre rimedio. Importante: tirare i capi quando sono ancora umidi poichè si evita il rischio di bruciare eventuali fibre sintetiche presenti nel tessuto.
Un buon metodo per stirare alcuni tipi di velluto consiste nello stirarli al rovescio. Esiste anche la tecnica della stiratura a “sfumare”: mettete il ferro in posizione verticale ed impostatelo a vapore medio, erogazione a soffio. Mai premere la piastra calda sul tessuto ma sfiorarlo stirando solo col vapore. Il vapore deve lentamente penetrare nelle pieghe delle coste. Passate la mano sulle coste per lisciarle.