La  voglia di bianco e di luce rimandano all’arte di Lucio Fontana, fondatore del movimento spazialista. Buchi e tagli sostituiscono le stampe con giochi di chiaro-scuro: decorazioni reali e al tempo stesso immateriali. Nasce il cut-à-porter: un prêt-à-porter che taglia ogni orpello ad arte.
Tagli nitidi, come incisioni col bisturi. Trench doppiopetto. Giacche coi rever rimpiccioliti. Camicie con i colli sforbiciati. La giacca icona della collezione con applicazioni catarifrangenti che riflettono le luci di Milano. Un omaggio al neon di Fontana eseguito dal maestro nel ’51 per illuminare la IX Triennale, oggi simbolo del Museo del 900.
Il ritorno delle pinces come tagli in rilievo per i pantaloni: sempre corti alla caviglia. Lino bianco per il formale e l’informale.
Neutri materici: tanto bianco gesso, sabbia, grigio ardesia, nero, onice.Giallo: unico colore squillante a enfatizzare il concetto di fluorescenza.
LighT-shirt. Una capsule di tre T-shirt sintetizza gli elementi dell’arte di Fontana: buchi, tagli e chiaro-scuro.
Un anello metallico scende da ogni etichetta: il cerchio che chiude la ricerca della linearità perfetta.  
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