Il marmo di Carrara debutta come elemento fashion sulle passerelle di Milano grazie alla collezione di Sara Vannucchi. La giovane carrarese si è appena laureata in Fashion Design all’Istituto Modartech, Scuola di Alta Formazione con sede a Pontedera e collaborazioni attive nei principali distretti del Made in Italy.

sara vannucchi
Sara Vannucchi

Oggi Sara di anni ne ha 22 e corona un primo grande traguardo nel mondo della moda portando “Pay Attention” sulle passerelle della Fashion Graduate Italia, fashion open week milanese. Gli outfit realizzati per il progetto finale del corso di studi hanno attratto l’attenzione di stampa specializzata e addetti ai lavori per l’uso di un materiale insolito, tratto identitario unico della sua città di origineil marmo Bianco di Carrara, quello tanto amato e cercato da Michelangelo.

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Pay Attention” è il titolo della capsule collection realizzata come progetto di tesi da Sara Vannucchi, che racconta e denuncia le restrizioni imposte dalla società conservatrice moderna. La leggerezza del tulle si contrappone alla pesantezza della pelle e della lana, volumi e forme ampie vengono costrette da imbragature in cuoio. Il marmo Bianco di Carrara, pietra naturale estratta nell’Alta Versilia, rende unici gli accessori: scarpe e borse dal design contemporaneo e originale.

A contribuire alla progettazione degli accessori lo scultore e docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara Francesco Cremoni con cui sono state pensate le strutture di scarpe e borse. Conosciuto per la sua durezza, il marmo si caratterizza per essere un materiale anche molto friabile, ragione per cui sono stati inseriti nel tacco delle calzature dei perni in acciaio inossidabile per sostenere il peso.

Sono entusiasta del percorso di studi e delle esperienze che ho fatto fino ad oggi. Dopo la presentazione delle mie creazioni durante le giornate di Milano – racconta Sara Vannucchi – sono stata contattata da molti fotografi del settore e grazie al servizio placement dell’istituto ho collaborato, nell’ambito di uno stage, con l’Ufficio Prodotto di Alberta Ferretti. Adesso sono in cerca di altre opportunità, ma il mio sogno è rimasto lo stesso. Mi piacerebbe molto fare esperienze in aziende e realtà del nostro territorio per imparare a conoscere a tutto campo la filiera della moda”.