Sono sopravvissuto! Non è tanto per dire…L’ edizione del Pitti Uomo 84  è stata caldissima ed afosa come non mai. Temperature da sauna finlandese…eppur bisogna andar! “Wroom Pitti Wroom”. E se il tema di questa edizione è il mondo delle due ruote, io ho consumato per 4 giorni i miei piedi su e giù tra i vari padiglioni.


E’ normale pertanto farsi una idea di quello che ti “passa” intorno, ancora purtroppo non sono stato lobomotizzato. Essere un fashion blogger non significa farsi fotografare solo con i propri outfit ma scrivere di e sulla moda. Altrimenti alla fine si rischia di diventare una sorta di rivisitazione on line degli indimenticabili Vestro e Postal Market. Se sono andati in disuso un perché ci sarà! Ebbene ecco le mie impressioni sugli “anche no” della moda che circolava al Pitti Uomo 84. I canoni dell’eleganza dimenticati nei meandri di cervelli in disuso. Mi riferisco nello specifico a quella categoria di uomini che come attività per tutto il giorno si affanna ad andare in giro per la Fortezza da Basso per farsi fotografare dagli appassionati di “street style”(per il 90% sono orientali). Forse non hanno mai pensato al fatto che per gli orientali tutto ciò che esula dalla loro cultura è folkloristico e degno di nota, ergo degno di essere immortalato. Poi è risaputo che è il popolo con lo “scatto” più veloce al mondo! Lo street style al Pitti Uomo non esiste. Togliamocelo dalla mente. People Pitti? Manichini Pitti. Uomini dalla vanitas da girone dantesco architettano i propri outfit nei minimi dettagli mesi e mesi prima che si conosca la data effettiva della kermesse. Sono uomini che hanno tutti una cosa in comune, sono “in odore di santità”. Si perché stare all’aperto con 40 gradi facendo finta di essere assorti in scritture filosofiche su tablet ed iphone, senza un “sganciare” una minima goccia di sudore è un mistero! Altro che Codice da Vinci, vorrei mettere alla prova anche Dan Brawn. Il mistero degli uomini che non sudano mai! Mentre io solo per arrancare da uno stand ad un altro perdevo litri di liquidi e la mia camicia sembrava essere uscita da una piscina, loro statici e freschi. Si tratta di sangue freddo? Arcana imperii.  Sgranano giganteschi rosari, fatti di grani grossi quanto noccioli di albicocche, per un fatidico scatto. Che Dio li abbia in Gloria! Non street style ma semplice narcisismo con tocchi di stravaganza. Ma poi cos’è questa storia della barba lunga da eremita? In giro orde di barbe lasciate incolte senza un destino. Il filino di barba, la barba curata/non curata, la barba di qualche giorno…ci piace. Ma quel laniccio di anni che ingombra il viso anche no. Non è solo estetica, il viso non esiste più, ma anche una questione puramente igienica. Non è fascino bohemien ma da taglialegna canadese. Non correte troppo con la fantasia però, niente di affascinante, niente di eroticamente accattivante alla Jack Twist ed Ennis Mar di Brokeback Mountain (poi loro conducevano un gregge di pecore). Per farvi capire meglio l’idea la possiamo paragonare alla barba di un nostrale e buon padre cappuccino. Forse serve a coprire un viso dove la natura non è stata tanto generosa? Diamoci un taglio…    Ma la cosa più divertente sono i pantaloni “all’acqua in casa”, almeno così si dice a Firenze. Anch’io ammetto di alzare la piega e tirarli su…ma al su deve esserci un limite. Altrimenti ti metti un bermuda! Ho visto un ragazzo che è riuscito a creare una sorta di rotolo fino quasi ad altezza ginocchio. Un mito! Tanto in voga giacca e bermudino in tinta. Fa molto pigiama party! Per alcuni uomini ok. Prestiamo attenzione al fatto che ciò che è alla moda, per noi potrebbe essere l’antimoda (peso ed altezza sono conditio sine qua non). Vi chiederete: ma c’era qualcosa di interessante? Direi proprio di si. Solo per anticiparvi qualcosa: le giacche di Lardini, la maglieria di Anna Purna, le camicie di Del Siena, le calze in denim di Gallo e quelle di AltoMilano, la giacca in spugna di Cantarelli, le polo di Armata di Mare e di U.S. Polo, i colorati cappelli di Barbisio, gli straordinari pantaloni di PT, le espadrillas di Manebì, le pregiatissime giacche di Boglioli e…il resto al prossimo post. Tag di Technorati: