Il blog del Marchese
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Dress code: “Presidente della Repubblica”. Abiti che parlano di storia.

mostra "La stoffa del Presidente" a Roma

La Moda intesa come fenomeno sociale ed evoluzione dello stile che rispecchia i momenti storici: questo il messaggio della mostra inaugurata a Roma, presso il Casino Nobile – Musei di Villa Torlonia, dal titolo “La Sfotta del Presidente”. 60 anni di stile italiano visti attraverso l’eleganza dei Presidenti della Repubblica, da Enrico De Nicola a Giorgio Napolitano.

I nostri Presidenti accompagnano, nel loro ruolo istituzionale, lungo tutto questo percorso, i cambiamenti profondi della politica, della società e della cultura. I loro abiti, gli atteggiamenti verbali e fisici, l’etichetta, e i rapporti con gli italiani, ne sono il simbolo. Un Presidente, una storia, un look, uno stile.


Com mancare a questo appuntamento! Ideatore della mostra il Maestro Luigi Gallo, presidente della Camera Europea dell’Alta Sartoria, che ha realizzato uno degli abiti insieme ai colleghi delle note sartorie Caraceni, Pasinato, Rollo, Peluso, Liverano, Giorgi, Gallo M., Berdusco, Montanino e con i soci junior della Camera Europea.
L’eposizione si compone di dodici punti espositivi: undici sono dedicati ai Capi di Stato, ospiti al Quirinale dal 1948 ad oggi, ed uno alle creazioni degli allievi della scuola della Camera Europea.


Per ciascun Presidente è esposta la riproduzione fedele, nella stoffa e nel taglio, di un abito indossato in un’occasione ufficiale o più semplicemente per il lavoro di tutti i giorni. Partendo dal 1948, anno in cui Enrico De Nicola diventa il primo Presidente della giovanissima Repubblica, l’Italia attraverserà periodi di crisi e di ripresa, di traguardi politici e culturali, di disastri naturali e di tragedie politiche.


Nelle foto di Enrico De Nicola, politici e funzionari indossavano la stessa tipologia di abito: il “doppiopetto” o il “tre bottoni” dalle linee classiche e severe nei colori del nero, blu, bianco, e alcune loro lievi sfumature. Andando avanti il formalismo e la rigidità degli ambienti istituzionali si ammorbidiscono, e vediamo spesso Giovanni Gronchi in abiti a quadri, e li indossa, come anche gli smoking e i frac, con un portamento più disinvolto.


Sandro Pertini, più anticonformista, indossava abiti a 3 bottoni, dal taglio più morbido e casual.
Vi consiglio una visita alla mostra che rimarrà aperta fino al 2 febbraio 2014.

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