palazzo statti

Palazzo Statti: storia

indosso
maglione girocollo US Polo Assn; pantaloni US Polo Assn; piumino blu US Polo Assn; calze Gallo
wearing
sweater US Polo Ass; trousers US Polo Assn; quilted jacket US Polo Assn; socks Gallo

Palazzo Statti

Cari Gentlemen oggi vi racconto il luogo dove ho scattato le foto del mio outfit. Mi trovo in Calabria e precisamente a Lamezia Terme, provincia di Catanzaro, città posta sulla piana di Sant’Eufemia.  Tra i palazzi storici della città spicca il settecentesco edificio della famiglia Statti ubicato nello storico quartiere di Santa Lucia. Uno dei pochi edifici che conserva ancora la sua originaria architettura a differenza di molti altri che hanno subito modifiche a causa dei numerosi terremoti ed incuria dell’uomo.

Famiglia di origine albanese, “Stath” poi italianizzata in Statti, giunse in Calabria ne sec. XVI a seguito del Re Scanderberg. La famiglia risulta nel sec. XVIII tra le iscritte al sedile della nobiltà di Nicastro ed è proprio in questo secolo che rafforza il suo potere economico, grazie alla grande quantità di denaro a disposizione e dei numerosi prestiti concessi a molti abitanti della città, e potere politico essendo stati nominati come amministratori dei feudi dei Principi D’Aquino di Castiglione. Tale potere si manifesta anche con la concessione della sepoltura di alcuni componenti all’interno della cripta della chiesa di San Domenico accanto agli ex feudatari di Nicastro: i Caracciolo. Nella chiesa di San Teodoro, posta nell’omonimo quartiere, la famiglia edificò il marmoreo altare maggiore dove ancora oggi sono presenti le armi del casato.


Ritornando al palazzo Statti una sua raffigurazione la troviamo in una nota litografia del sec. XIX all’interno dello scritto dello svizzero Charles Ddier. Lo stabile consta di tre piani e si affaccia su largo Damiano Statti, uno degli antenati artefice delle fortune del casato. La facciata è ritmata con una alternanza di balconcini e campate concave ricche di intarsi a forma di conchiglie e ventagli. Il portale è in pietra granitica, riccamente decorato, sormontato dallo scudo gentilizio. All’interno, nella parte posteriore, un giardino con mura di cinta che ripropone le forme ondulatorie della facciata. L’accesso al piano nobile avviene attraverso una imponente scala di marmo bianco che conduce, attraverso una sequenza di stanze, al salone di rappresentanza con soffitto affrescato dove trionfano due consolles e specchiere in legno intagliato e dorato.