Dandydays 2019 ad Arezzo

Si è svolta ad Arezzo, il 4 e 5 in concomitanza con la Fiera Antiquaria, la terza edizione dei Dandaydays un evento a carattere culturale, ideato dall’esperto barbiere Alessio Ginestrini e dalla moglie Stefania Severi e che vede la collaborazione del Comune di Arezzo e il sostegno della Fondazione Arezzo Intour.

Così la due giorni aretina, sempre all’insegna dell’eleganza e della beneficenza, ha deciso di accendere letteralmente i motori: domenica 5 maggio difatti è in programma il primo “Dandy Riders Day”, una parata di moto d’epoca che toccherà le parti più suggestive del centro città e che sosterà nei luoghi più caratteristici.

Il tutto ha avuto inizio il 4 maggio alle ore 15 con “The street barber” in Piazza Grande per proseguire, un’ora più tardi, alle 15.30, col talk show condotto dal giornalista Francesco Maria Rossi, dal titolo Neo-dandy e Mondo Liquido. Raccontarsi fra eleganza e lifestyle, bellezza e anticonformismo. L’evento si è tenuto nella terrazza della Fraternita ed ha visto la partecipazione di importanti ospiti del mondo dandy, della moda e del costume, oltre che scrittori e esperti di lifestyle. A seguire la visita guidata alla città.

Alle le 19.30 aperitivo nel chiostro del Comune ed a seguire la cena di gala nella splendida cornice di Piazza Grande.

Domenica 5 maggio “Dandy Ride” dei signori in doppio petto in sella alle loro moto Triumph, classiche, classic special e d’epoca. Interessante la visita presso la Fondazione Ivan Bruschi, uno scrigno di opere d’arte. Il motoraduno è stato curato dai corkriders toscani Carlo Chiancone Carling, Enrico Galantini, Gabriele Failli.

dandydaysTanti i brand che hanno partecipato al Dandydays tra cui My Boutonniere ed Andrea Ventura Firenze. L’iniziativa motociclistica così come la due giorni del raduno dei dandy italiani hanno uno scopo benefico: i fondi raccolti verranno donati all’istituto “Casa Thevenin” di Arezzo per i bimbi orfani e le ragazze madri in difficoltà. Ci vediamo alla prossima edizione dei dandydays ad Arezzo.

Credit photos Marianna Molinari